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Glossari e divulgazione della conoscenza: la terminologia dei sistemi fotovoltaici

Maria Teresa ZANOLA



In questi anni si è sempre più sviluppato il dibattito sulle fonti di energia alternative ai combustibili fossili, ed è stata promossa la diffusione di informazioni e di conoscenze in merito. Il ricorso a queste forme di energia è sempre più in aumento e la terminologia che le denomina ingloba termini che sono diffusi nei discorsi istituzionali, politici e legislativi, così come termini più specialistici e propri dei discorsi tecnici. Se è evidente che descrivere il lessico dell’energia eolica, fotovoltaica, idraulica, del solare termico ecc. implica riferire di un fenomeno fisico, di costruzioni e meccanismi tecnologici, di prodotti inerenti e derivati, al tempo stesso tutta questa realtà designata deve poter operare nell’armonizzazione di un sapere amministrativo e giuridico proprio di ogni paese, codificato diversamente in funzione del suo sviluppo, della produzione, della vendita, della distribuzione di queste energie alternative. Si matura l’interesse di osservare il costruirsi terminologico relativo al dominio delle energie rinnovabili, nelle sue caratteristiche descrittive e referenziali, nelle sue implicazioni sociopolitiche, nelle regolamentazioni istituzionali nazionali e internazionali.
Le unità terminologiche, le denominazioni, i referenti concettuali relativi alle forme di energie rinnovabili passano così dal discorso specialistico a testualità di diverso orientamento: dalla descrizione delle modalità energetiche, dei loro prodotti e delle loro applicazioni, alle dichiarazioni programmatiche di linee politiche, dalla pubblicità istituzionale ai programmi ministeriali, a norme e a direttive. La divulgazione scientifica nella gradazione specialistica e tecnologica si incanala in una divulgazione istituzionale di largo raggio. Testi regolativi, normativi e persuasivi hanno preso forma in una gamma di varietà testuali intorno a questo grande tema di interesse locale, nazionale, mondiale.
Si giunge a stilare liste di termini di riferimento utili, che si trasformano talora in glossari o repertori di parole chiave ad uso del cittadino. Può essere interessante darne una lettura critica e un orientamento nella loro valutazione e nella loro utilità, da un punto di vista terminologico. Che cosa costituisce novità da un punto di vista terminologico, o richiede chiarimento nella divulgazione della conoscenza utile ai tutti i cittadini rispetto a queste fonti di energia? Ci proponiamo di rispondere al quesito con alcune osservazioni e qualche considerazione relative alla terminologia dei sistemi fotovoltaici, che si sviluppa a partire da quella dell’energia elettrica. Illustreremo in primo luogo le modalità di descrizione terminologica relative all’oggetto considerato, dal punto di vista tecnico e tecnologico, normativo e fiscale. Questo lessico è già recensito secondo forme descrittive di avanzata diffusione, spesso seguendo principi di qualità e di adeguatezza, per esempio repertori di glossari specialistici di varia provenienza. Rileveremo tuttavia il fatto che spesso questo tipo di basi di dati difficilmente soddisfa i bisogni di conoscenza di un pubblico che non domina l’argomento, o talvolta difficilmente soddisfa un conoscitore del tema, in quanto non sono esaurienti, o un traduttore che non rileva con chiarezza i contesti d’uso delle unità terminologiche recensite. La riflessione si aprirà quindi all’interesse indiscusso di una descrizione terminologica, che operi ai fini di una progettualità descrittiva di cui siano dichiarate le intenzioni, a seconda della sua collocazione nell’uso e delle finalità delle sue applicazioni.

1. I sistemi fotovoltaici: descrivere l’oggetto

Per descrivere la terminologia dei sistemi fotovoltaici, è necessario coinvolgere diversi ambiti disciplinari, di carattere tecnologico e scientifico, economico e finanziario, burocratico e amministrativo. Si può iniziare da una breve descrizione della dimensione tecnica e tecnologica del sistema fotovoltaico e del suo funzionamento, e terremo come riferimento le pagine dedicate dal Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) relative al fotovoltaico, “Dati e Pubblicazioni informative” (cfr. GSE: http://www.gse.it/attivita/ContoEnergiaF/PubblInf/Pagine/Informazionisugliimpiantifotovoltaici.aspx).
Un sistema fotovoltaico è perciò costituito da moduli fotovoltaici e da altri componenti, progettato per fornire potenza elettrica a partire dalla radiazione solare. Un impianto fotovoltaico trasforma direttamente l’energia solare in energia elettrica in corrente continua, ed è composto essenzialmente da:

  • moduli o pannelli fotovoltaici;
  • inverter, che trasforma la corrente continua generata dai moduli in corrente alternata;
  • quadri elettrici e cavi di collegamento.

I moduli sono costituiti da celle in un materiale semiconduttore, il più utilizzato dei quali è il silicio cristallino, uno degli elementi chimici più diffusi sulla crosta terrestre sotto forma di biossido di silicio non puro (SiO2) denominato silice (polvere amorfa marrone o in cristalli grigi). Le tecnologie di realizzazione più comuni sono il silicio monocristallino, il silicio policristallino, il silicio amorfo. Altri materiali utilizzati per la produzione di dispositivi fotovoltaici sono arseniuro di gallio e di alluminio, solfuro di cadmio, telloruro di cadmio, solfuro di rame e materiali plastici. Quasi tutti sfruttano la tecnologia del film sottile.
Un generatore fotovoltaico è costituito da celle fotovoltaiche, formate da fette di un semiconduttore (silicio) che si costituiscono in moduli, quindi in pannelli, quindi in stringhe che, collegate in parallelo, costituiscono il generatore fotovoltaico. Sulla superficie delle celle si genera (quando la cella è esposta alla luce) un campo elettrico che, se collegato ad un utilizzatore, dà luogo ad una corrente elettrica continua.

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L’inverter trasforma la corrente continua in corrente alternata, ed è necessario in quanto la quantità di energia elettrica prodotta da un sistema fotovoltaico non è costante, ma varia al variare delle ore del giorno, delle stagioni, delle condizioni meteorologiche.
Gli impianti fotovoltaici possono essere connessi alla rete elettrica di distribuzione (grid-connected) o direttamente a utenze isolate (stand-alone), tipicamente per assicurare la disponibilità di energia elettrica in zone isolate. Nella struttura dell’impianto fotovoltaico, è d’obbligo la scelta tecnica dei componenti seguenti:

  • generatore fotovoltaico: silicio cristallino e film sottile, carpenterie di sostegno;
  • collegamenti elettrici: cavi, morsetti di giunzione;
  • convertitori statici;
  • sistemi di accumulo: regolatori di carica, batterie;
  • apparecchiature di comando, sezionamento, protezione contro le sovracorrenti;
  • protezione contro le sovratensioni, relé di controllo interfaccia

La breve descrizione proposta raccoglie i termini-chiave di carattere tecnico, che forniscono le informazioni di base sugli impianti fotovoltaici, relativamente al funzionamento, alle caratteristiche e alle dimensioni dei sistemi fotovoltaici, ai tipi di montaggio, alla potenza, alla certificazione, all’efficienza e al rendimento degli impianti. La descrizione tecnica si ridetermina in funzione dei destinatari, dalla grande utenza del pubblico generalista, ai progettisti e agli operatori del settore, impiantisti elettrici, geometri, architetti, costruttori di immobili, energy manager, consulenti energetici.

2. Il fotovoltaico: conoscere gli aspetti normativi e fiscali

Una volta note per brevi cenni le componenti tecniche e tecnologiche del fotovoltaico, si apre il tema della burocrazia per l’attivazione di questi impianti, delle problematiche del finanziamento e della fiscalità relativi all’energia fotovoltaica. Queste tematiche sono oggetto, nelle diverse fasi e per le diverse necessità, di altri tipi di testo, regolati da testi di riferimento normativo e da orientamenti amministrativi, orientati implicitamente alla messa in atto di questa fonte rinnovabile. Fra i testi normativi, si ritroveranno testi legislativi comunitari, testi legislativi degli stati membri, testi informativi istituzionali e di diritto pubblico, mentre l’informazione al consumatore riunisce testi informativi della stampa, forniti da società pubbliche, istituzioni, enti, così come da società private di consulenza e da aziende del settore (cfr. Piotti 2008).
Le norme generali si riferiscono sia al vecchio meccanismo di incentivazione sia al nuovo, e diamo una breve rassegna dei testi di riferimento fra decreti legislativi e decreti ministeriali, attualmente in essere e noti a chi deve lavorare nel campo (cfr. GSE, 2009:37-39):

  • Decreto legislativo n. 387 del 29 dicembre 2003: “Attuazione della Direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità”;
  • Decreto ministeriale del 28 luglio 2005: “Criteri per l’incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare”;
  • Decreto ministeriale del 6 febbraio 2006: “Criteri per l’incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare” recante modifiche e integrazioni al DM 28 luglio 2005;
  • Decreto legislativo n. 26 del 2 febbraio 2007: “Attuazione della direttiva 2003/96/CE che ristruttura il quadro comunitario per la tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità;
  • Decreto ministeriale del 19 febbraio 2007: “Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, in attuazione dell’articolo 7 del DL 29 dicembre 2003, n. 387.

Sono da considerare quindi le delibere dell’Autorità Energia Elettrica e Gas (AEEG) Delibera Autorità Energia Elettrica e Gas (AEEG) n. 188/05, n. 40/06, n. 90/07, circa altri quindici fra delibere e documenti dell’Autorità relativi al conto energia. Fra l’ultima documentazione ricordiamo, relativamente agli aspetti fiscali:

  • 2008, Agenzia delle Entrate - Risoluzione n° 207/E: Detrazione del 55% prevista per gli interventi di risparmio energetico articolo 1, comma 344, della legge n. 296 del 27 dicembre 2006;
  • 20 gennaio 2009 - Agenzia delle Entrate - Risoluzione n° 13: Aspetti fiscali del nuovo scambio sul Posto;
  • 27 gennaio 2009 - Agenzia delle Entrate - Risoluzione n° 20: Cumulabilità del credito d'imposta (contributo in conto impianti) con il conto energia;
  • 28 aprile 2009 - Agenzia delle Entrate - Risoluzione n°112/E: La realizzazione di impianti fotovoltaici su terreni classificati agricoli dai piani urbanistici comunali non comporta, ai fini fiscali, l'automatica classificazione dei terreni stessi come aree edificabili e, pertanto, fuori dal campo di applicazione IVA.

In un precedente contributo (Zanola 2008b), avevamo osservato la descrizione terminologica di alcune parole-chiave tratte da testi normativi internazionali di riferimento, relativamente alla storia della valutazione dell’impatto ambientale (it. VIA – valutazione d’impatto ambientale / fr. EIE - évaluation des incidences sur l’environnement ; it. VAS – valutazione ambientale strategica / fr. ESIE - évaluation stratégique des incidences sur l’environnement), oggetto delle direttive CE 337/85 e 11/97 CE, seguite dalla direttiva 20001/42/CE. In un un’analisi terminologica fra italiano, francese e spagnolo, abbiamo posto in evidenza le difficoltà di espressione terminologica da un paese ad un altro.
La nascita della VIA era stata annunciata dalla legge NEPA (“National Environmental Policy Act”) del 31 dicembre1969: fu quello il primo documento normativo ufficiale, creato negli Stati Uniti per prendere in considerazione le incidenze delle attività umane sull’ambiente, la necessità di proteggere la qualità dell’ambiente e l’esigenza di soddisfare le necessità economiche e sociali. Il primo programma di azione ambientale del 1973 della Comunità Europea (“Environmental Action Plan”) sottolineava l’importanza di una valutazione dell’impatto ambientale per prevenire i danni all’ambiente stesso. Il 27 giugno 1985 il Consigli d’Europa adottava la direttiva 337/85/CEE, chiamata direttiva «VIA», per «valutazione dell’impatto ambientale».
Questa direttiva introdusse una rivoluzione delle procedure e fu orientata verso il concetto di sviluppo sostenibile, che all’epoca non era ancora formalizzato. I paesi membri erano liberi di adattare questa direttiva alle esigenze interne dei progetti da valutare. La direttiva condizionava l’autorizzazione di certi progetti che avevano un impatto fisico sull’ambiente ad una valutazione da parte dell’autorità nazionale competente. Tale valutazione doveva determinare gli effetti diretti e indiretti di questi progetti relativamente agli elementi seguenti: l’uomo, la fauna, la flora, il suolo, l’acqua, l’aria, il clima, il paesaggio, i beni materiali e il patrimonio culturale, così come l’interazione tra di essi.
La direttiva 2001/42/CE, detta direttiva sulla valutazione strategica dell’impatto ambientale, mirò a completare il sistema di valutazione, stabilito nella direttiva 85/337/CEE relativa alla valutazione degli impatti ambientali di certi progetti pubblici e privati. Si è così stabilito un sistema di valutazione ambientale preliminare allo stadio della pianificazione. La successiva revisione della direttiva VIA nel 2003 ha consentito di integrare certe disposizioni della convenzione di Århus sottoscritta dalla Comunità europea e dai suoi stati membri nel 1998. La convenzione, relativa all’accesso all’informazione, alla partecipazione del pubblico e alle questioni giuridiche in materia ambientale, intende implicare ulteriormente i cittadini europei nel processo decisionale nella misura in cui il loro ambiente circostante ne sia interessato.
In Italia si dispone attualmente di una rete normativa di 110 dispositivi, fra i quali uno degli ultimi è il decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006, detto «Testo Unico in Materia Ambientale (TUA)». VIA, VAS, IPPC, Valutazione d’incidenza, EMAS, LCA costituiscono così in Italia i sistemi più importanti per la valutazione dell’impatto ambientale a disposizione dei dirigenti e dei professionisti del settore impegnati nella responsabilità della protezione dell’ambiente. Per misurare l’importanza di queste direttive, basterebbe pensare alla realizzazione di grandi opere, come un’autostrada, un parco eolico per la produzione di energia elettrica, un inceneritore. Ogni realizzazione si mette in atto sulla base delle aspettative del soggetto proponente, delle competenze tecniche di chi costruisce, delle idee delle persone che non sono coinvolte da un punto di vista economico, ma che sono interessate al progetto, o perché risiedono vicino al sito della costruzione stessa. Il processo di realizzazione di una di questi grandi opere va a fondersi con i processi decisionali intorno ai problemi che si manifesteranno nel territorio a seguito dell’impatto ambientale dell’opera, e che possono giungere perfino a bloccare i lavori, o a vedere la presenza di speculazioni economiche e politiche.
Questa complessità normativa e burocratica, per brevi tratti ricordata, accompagna e segue anche le realizzazioni di impianti fotovoltaici: può forse interessare osservare il risultato dell’analisi di alcuni termini chiave estratti dal rapporto della Commissione della CE del 27 ottobre 2006, sulla “Relazione tra la Direttiva sulla valutazione ambientale strategica e i fondi comunitari SEC (2006) 1375” (Zanola 2008b).

3. Alcuni glossari italiani di riferimento

Gilardoni (2009) ha recensito l’ampio spettro combinatorio dell’aggettivo ‘fotovoltaico’, che mette in evidenza l’ossatura preesistente di un lessico dedicato all’energia e che si ridenomina per questo uso applicato ad una rinnovabile:

  • energia fotovoltaica, energia elettrica fotovoltaica, energia solare fotovoltaica, conversione (solare) fotovoltaica, processo fotovoltaico, effetto fotovoltaico, potenza fotovoltaica, kWp fotovoltaico (chilowatt di picco), mercato fotovoltaico, settore fotovoltaico, industria fotovoltaica, tecnologia (solare) fotovoltaica, investimento fotovoltaico, incentivi fotovoltaici, prodotti industriali fotovoltaici, impianti di produzione fotovoltaici, installazione fotovoltaica, impianto (solare) fotovoltaico, sistema (solare) fotovoltaico, centrali fotovoltaiche;
  • nei prodotti con questo uso di energia: applicazioni fotovoltaiche, componenti edilizi fotovoltaici, coperture fotovoltaiche, pergola fotovoltaica, pensilina fotovoltaica, tettoia fotovoltaica, serre fotovoltaiche, frangisole fotovoltaico, tetto fotovoltaico, facciata fotovoltaica, persiane fotovoltaiche, lampioni fotovoltaici.

Gilardoni (2009) sottolinea come nel materiale promozionale l’uso della terminologia specialistica sia limitato: non si riscontra un uso del tecnicismo funzionale alla dinamica persuasiva (come esaltazione delle qualità o del valore del prodotto), l’argomentazione è basata piuttosto sui vantaggi di un servizio affidabile, veloce, capace di offrire soluzioni “chiavi in mano” e assistenza nelle procedure burocratiche. Nei testi informativi si osserva una divulgazione della terminologia di tipo scientifico e tecnologico, in modo ampiamente accessibile per il consumatore; resta una discreta oscurità terminologica in ambito finanziario e fiscale.
Il numero di glossari disponibili in rete è molto elevato, più di quaranta, ogni società di produzione riporta nel sito un glossario… con quale affidabilità?
I glossari disponibili sono perlopiù adattamenti dei principali strumenti terminologici elaborati da fonti istituzionali, come il Glossario riportato dalla “Guida alla richiesta dell’incentivazione per gli impianti fotovoltaici” del GSE (2009: 40-50), in cui sono riunite una sessantina di unità terminologiche di riferimento, con definizione, che comprende i nomi degli enti istituzionali preposti alla gestione dell’energia. Il GSE ha disponibile anche un altro glossario dell’energia, con centosettanta termini (http://www.grtn.it/ita/glossario/glossario.asp).
Riportiamo di seguito la lista alfabetica delle voci del glossario del fotovoltaico:

  • Acquirente Unico (AU); Alta Tensione (AT); Altissima Tensione (AAT); attestato di certificazione energetica di un edificio; attestato di qualificazione energetica di un edificio; Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG);
  • Bassa Tensione (BT); Borsa elettrica;
  • campo fotovoltaico; cella fotovoltaica; certificazione energetica di un edificio; chilowatt (kw); chilowattora (kwh); cliente idoneo, cliente libero; codice POD; conto energia; contratto bilaterale, conversione fotovoltaica; convertitore CC/CA, invertitore, inverter; corrente;
  • dispacciamento; distributore;
  • efficienza di conversione di un dispositivo fotovoltaico (in %);
  • film sottile;
  • impianto fotovoltaico; impianto fotovoltaico connesso in rete; impianto fotovoltaico isolato; impresa di vendita; indice di prestazione energetica EP di un edificio; irraggiamento;

  • Media Tensione (MT); mercato elettrico; misura dell’energia elettrica; modulo fotovoltaico;
  • potenza di picco (Wp); potenza nominale; potenziamento dell’impianto fotovoltaico; punto di connessione alla rete;
  • radiazione solare; Rete di trasmissione nazionale (RTN); rifacimento dell’impianto fotovoltaico;
  • semiconduttori; silicio; silicio amorfo; silicio cristallino; silicio monocristallino; silicio policristallino; soggetto responsabile; sottocampo; stringa;
  • tensione; tensione alternata; tensione continua; Terna Spa;
  • Volt (V);
  • Watt (W); Watt di picco (Wp); Wattora (Wh).

Il glossario riporta il vademecum indispensabile per conoscere il fotovoltaico in Italia, oltretutto accurato nella recensione di sinonimi (si veda il caso di “convertitore CC/CA, invertitore, inverter”, di “cliente idoneo, cliente libero”), di acronimi e sigle. Ricordiamo infine un altro glossario di sicuro riferimento, Il glossario italiano del fotovoltaico, con centoquindici termini, nel sito del Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane (http://www.gifi-fv.it/cms/it/glossario), che dichiara le fonti di riferimento per la sua compilazione.
Non è certo pensabile di trasferire un glossario come quello del GSE in altre lingue, a meno di espungere i nomi delle istituzioni italiane e rilevarne eventualmente gli equivalenti delle lingue dei rispettivi paesi, onde fornire un’altrettanta corrispondenza della situazione della normativa e della fiscalità vigente. Diversamente, un glossario bilingue o plurilingue ha ragion d’essere se si limita a riportare solo le unità terminologiche di carattere tecnico e tecnologico, il che avviene per alcuni glossari disponibili in rete. Ma il che implica anche che chi andasse ad operare in un altro paese, dovrebbe usare altre fonti per completare il quadro delle sue conoscenze rispetto al fotovoltaico in Italia, in Svizzera, in Francia, in Germania, in Gran Bretagna, in Canada. Lasciamo intravvedere le conseguenze per una consultazione utile ad un traduttore…

Conclusione

Le fonti di energia rinnovabile non costituiscono tipi nuovi di energie: il calore del sole, della terra nelle zone vulcaniche, i mulini a vento ed a acqua sono sempre stati fonti di energia utilizzati nella storia delle nostre civiltà; le novità di oggi sono piuttosto i biocarburanti di origine vegetale, o la produzione di energia fotovoltaica. Ma la novità è ancor più l’ampia diffusione data a queste fonti di energia e la necessità di renderle note ed accessibili al grande pubblico, anche nella conoscenza terminologica. Si può osservare l’uso della terminologia nella comunicazione istituzionale, quale orientamento fornito al cittadino che inizia ad avventurarsi in nuove complessità della sua vita quotidiana (cfr. Zanola 2008a).

Si mescolano testi che ruotano intorno allo stesso contenuto – una tecnologia per produrre energia, i suoi costi, i suoi rischi, l’impegno per il consumatore -, che avvicinano l’utente a tematiche di carattere diverso. Da quando gli italiani possono produrre energia fotovoltaica (Gazzetta Ufficiale n.181 del 5 agosto 2005, con la pubblicazione del decreto dei Ministeri delle Attività produttive e dell’Ambiente del 28 luglio), si è aperta la complessità burocratica relativa ai costi di progettazione e di realizzazione degli impianti fotovoltaici e alle modalità di richiesta di finanziamento e di sovvenzione. Il linguaggio che segue tutte queste pratiche non è forse meno oscuro? E la difficoltà di comprensione da che cosa deriva: dal tipo di testo, dalla scrittura burocratico-amministrativa, dalla terminologia del fotovoltaico? Sappiamo bene che le difficoltà non derivano dalla terminologia specifica, se non nei primi momenti in cui ci si familiarizza con le conoscenze tecniche e tecnologiche del sistema fotovoltaico.

E’ interessante osservare il ruolo della terminologia offerta da compagnie e società che operano nel settore e che si sono preoccupate di arricchire la loro comunicazione pubblica – agli specialisti del settore, così come agli utenti - di glossari consultabili on-line o nella stampa di settore, nell’intenzione di osservare i punti di incontro fra necessità di denominazione e divulgazione delle conoscenze.
I professionisti stessi del settore si rendono conto dell’importanza della terminologia nella comunicazione, e la diffusione di glossari – forma ampia ad indicare raccolta di termini chiave – diventa l’occasione di una comunicazione non più tra esperti, ma aperta alla divulgazione dei contenuti oggetto di interesse per capire le azioni dell’istituzione, per conoscere i prodotti energetici, per rassicurare chi si accosta per la prima volta a queste conoscenze della correttezza nell’informazione.

Bibliografia

GESTORE SERVIZI ELETTRICI, «Guida al Conto Energia», marzo 2009, http://www.gse.it/attivita/ContoEnergiaF/PubblInf/Documents/GuidaContoEnergia.pdf.
S. GILARDONI, «L’energia fotovoltaica nell’economia internazionale: terminologia e comunicazione aziendale», Terminologia e plurilinguismo nell’economia internazionale, V Giornata Scientifica REALITER, Milano, 9 giugno 2009, http://www.realiter.net/spip.php?article1706.
S. PIOTTI, «L’informazione al consumatore: la terminologia delle fonti energetiche e le variazioni negli usi testuali», Atti del Convegno dell’Associazione Italiana per la Terminologia, AIDAInformazioni, anno 26, n. 1-2, gennaio-giugno 2008, p. 129-142, http://www.aidainformazioni.it/pub/piotti122008.pdf.
M.T. ZANOLA (a), «Energie tradizionali e rinnovabili: proposte di interventi terminologici», Atti del Convegno dell’Associazione Italiana per la Terminologia, AIDAInformazioni, anno 26, n. 1-2, gennaio-giugno 2008, p. 113-128, http://www.aidainformazioni.it/pub/zanola122008.pdf.
EAD. (b), «Énergies renouvelables et protection de l’environnement : des problèmes de terminologie juridique», IVe Journée Scientifique Realiter, Gatineau, 6 ottobre 2008, http://www.realiter.net/spip.php?article1608.


Pour citer cet article :

Maria Teresa ZANOLA, Glossari e divulgazione della conoscenza: la terminologia dei sistemi fotovoltaici, Atti Convegno Assiterm 2009, Publifarum, n. 12, pubblicato il 01/12/2010, consultato il 20/04/2024, url: http://www.farum.it/publifarum/ezine_articles.php?id=159

 

Dipartimento di Lingue e Culture Moderne - Università di Genova
Open Access Journal - ISSN électronique 1824-7482

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